SOMMARIO: 1. Massima. 2. Il fatto. 3. La decisione. 4. Conclusioni. Massima L’istituto della desistenza può operare soltanto se interviene in una fase nella quale l’attività esecutiva non è ancora esaurita, altrimenti potrà configurarsi soltanto l’ipotesi di recesso attivo. Inoltre, la desistenza per assumere rilievo deve essere volontaria, ossia l’interruzione della condotta deve essere la conseguenza di un’autonoma […]
Corte di Giustizia 29 aprile 2025 nella causa C 181/23, Commissione c. Malta, ECLI:EU:C:2025:283
SOMMARIO: 1. Massima. 2. Antefatto della causa. 3. Le motivazioni della pronuncia della Corte di giustizia. Massima Il programma maltese che consente di ottenere la cittadinanza in cambio di investimenti viola il diritto dell’Unione. Sebbene spetti ai singoli Stati membri stabilire le regole per il riconoscimento della cittadinanza nazionale, questa competenza deve essere esercitata nel rispetto dei principi […]
Tentata rapina impropria e attenuante speciale di lieve entitá secondo la recente prospettiva giurisprudenziale
Abstract Il presente contributo analizza una recente decisione della Corte di Cassazione che, dopo aver brevemente esaminato l’elemento obiettivo del delitto di tentata rapina impropria, ha approfondito il tema della compatibilità costituzionale tra quest’ultima fattispecie criminosa e l’attenuante speciale di lieve entità del fatto, la cui mancata configurabilità ha spesso delineato non poche criticità con […]
Gli ambigui rapporti fra procedimento di prevenzione e processo penale alla luce dei prin-cipi costituzionali e convenzionali europei
Abstract Il presente contributo analizza in modo approfondito gli ambigui e complessi rapporti esistenti tra il procedimento di prevenzione e il processo penale alla luce dei principi costituzionali e convenzionali europei. A fronte della conclamata autonomia, che sancisce la distinzione tra l’accertamento della responsabilità penale e la verifica della pericolosità sociale/patrimoniale, si evidenzia come la […]
L’applicabilità del 2 comma art 337 c.p.c.: il rapporto tra il giudizio di cognizione e quello di ottemperanza – Consiglio di Stato., sez. III – ordinanza 9 aprile 2025, n. 3017
SOMMARIO: 1. Massima. 2. Il fatto. 3. La decisione. 4. Conclusioni. Massima L’art. 337, co. 2 c.p.c. è applicabile anche nel processo amministrativo, consentendo al giudice amministrativo di sospendere il giudizio in attesa della definizione di una causa pregiudiziale pendente in altra sede, qualora la decisione di quest’ultima possa influire sull’esito del giudizio principale. Il fatto Il Consiglio […]
Calculus Minervae riferibile all’art. 527 co. 3 2° p. cpp. che iussu legis detta l’artificio del favor rei al collegio
Abstract Quando il giudizio penale appartiene alla competenza di un organo collegiale, per il soggetto collettaneo si pongono vari problemi. Spicca l’evenienza che lo scrutinio finisca con il risultato della parità dei voti. Per valicare la barriera dello stallo dell’isostenia la soluzione prescelta non è affidata allo stesso organo giudicante ma riservata alla competenza dell’organo […]
L’attribuzione del cognome ai figli: quali prospettive dopo la recente sentenza della Corte Costituzionale?
Abstract Il presente articolo si propone di analizzare la questione giuridica del cognome alla luce degli interventi della Corte costituzionale relativi all’attribuzione del cognome al figlio, sia nell’ambito di una famiglia fondata sul matrimonio che al di fuori di essa e tenendo altresì conto della giurisprudenza della Corte EDU. In modo particolare, ci si sofferma […]
Il Consiglio di Stato si pronuncia sul tema del tempestivo onere di impugnazione in materia di approvazione del piano regolare comunale – Cons. di Stato, sez. IV, 1° aprile 2025, n. 2729
SOMMARIO: 1. Massima. 2. Il fatto. 3. La decisione. 4. Conclusioni. Massima L’approvazione del piano regolatore dà vita ad un atto formalmente e sostanzialmente diverso da quello di adozione del piano (diverso per l’efficacia giuridica, per l’autorità emanante, per l’esercizio di un’autonomia e piena discrezionalità): ciò comporta che contro di esso deve ammettersi piena tutela mediante una facoltà […]
La condotta del condomino tra furto e appropriazione indebita – Cass. Pen., sez. V, 23 aprile 2025, n. 15818
SOMMARIO: 1. Massima. 2. Il fatto. 3. La decisione. 4. Conclusioni. Massima Integra il delitto di furto e non quello di appropriazione indebita la condotta del condominio che, tramite allaccio abusivo al contatore condominiale, si impossessa dell’energia destinata alla proprietà comune. Il fatto Con la sentenza indicata in epigrafe La Corte di appello ha confermato la sentenza del […]
Peculato e la nozione di “altruità” – Cass. Pen. Sez. VI, 23 marzo 2025, n. 10068
SOMMARIO: 1. Massima. 2. Il fatto. 3. La decisione. 4. Conclusioni. Massima Integra la condotta del delitto di peculato di cui all’art. 314 c.p. anche la condotta del pubblico agente che si appropri di un bene di un soggetto privato, non esclusivamente della PA. Il concetto di “altruità” non richiede, infatti, l’effettiva proprietà della cosa da parte di […]