Abstract
La vicenda di cronaca (giornalistica dapprima, e giudiziaria poi), tristemente nota come il “caso Auschwitzland”, stimola numerosi spunti di riflessione per l’interessante tematica ad esso sottesa, di impatto socialmente drammatico, relativa al fenomeno dell’antisemitismo, in forte crescita dopo i recenti fatti occorsi il 7 ottobre 2023 tra la Striscia di Gaza e Israele. La differente lettura del fatto contestato operata dal giudice di merito rispetto a quella sollecitata dalla Cassazione consente di aprire uno spaccato sull’eterogenea legislazione penale applicabile ai casi di manifestazioni antisemite, che inevitabilmente si riflette sulla capacità decisoria della giurisprudenza, in difficoltà ad interpretare il dettato normativo.
—
SOMMARIO: 1. Il caso “Auschwitzland”. 2. La pronuncia del tribunale di Forlì. 3. L’annullamento senza rinvio della corte di Cassazione. 4. L’antisemitismo a confronto con il diritto penale. 5. La normativa penale in materia di antisemitismo: un veloce quadro riepilogativo. 6. Il disorientamento della giurisprudenza. 7. Osservazioni conclusive.
*Il contributo ha superato con esito favorevole la valutazione anonima da parte di un revisore scelto tra i membri del comitato di valutazione/scientifico ovvero da un revisore esterno da questi indicato e confluirà nel numero 2 del 2024.
Citazione del contributo:
G. Alesci, L’antisemitismo nel diritto penale: il caso “Auschwitzland”, in De Iustitia, 2, 2024.