
Abstract
Il saggio si propone di indagare il nuovo assetto costituzionale di riparto delle competenze in materia di patrimonio culturale, basato sulla principale distinzione tra le materie di tutela e valorizzazione, emersa con maggior chiarezza dopo la riforma del Titolo V della Costituzione e l’intervento del legislatore con l’introduzione del Codice dei beni culturali. A tali innovazioni, tuttavia, hanno fatto seguito le necessarie pronunce della Corte costituzionale che hanno contribuito in modo incisivo a definire e circoscrivere gli ambiti di tali materie. Si propone, inoltre, di analizzare la materia della valorizzazione secondo i principi di sussidiarietà verticale e orizzontale, nonché osservare il ruolo che l’Unione europea ha ricoperto per la sua realizzazione, attraverso l’introduzione di principali novità, tra cui gli investimenti previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) in materia di finanziamento degli interventi per la tutela e valorizzazione dei beni culturali.
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SOMMARIO: 1. Introduzione. 2. Riparto di competenze tra stato e regioni tra tutela e valorizzazione: il ruolo dirimente della corte costituzionale. 3. La valorizzazione: un ecosistema che coopera per le future generazioni. 3.1. Il PNRR tra le fonti di finanziamento principalmente rilevanti per la valorizzazione del patrimonio culturale. 4. Considerazioni conclusive.
*Il contributo ha superato con esito favorevole la valutazione anonima da parte di un revisore scelto tra i membri del comitato di valutazione/scientifico ovvero da un revisore esterno da questi indicato e confluirà nel numero 3 del 2023.
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Citazione del contributo:
M. Barbato, Il riparto di competenze tra Stato e Regioni nella valorizzazione dei beni culturali, in De Iustitia, 3, 2023.