
Abstract
La pronuncia del T.A.R. Napoli assume particolare rilevanza giuridica per aver affrontato ed applicato la disciplina delle cause di esclusione dalla procedura di gara a breve distanza dall’entrata in vigore del nuovo codice dei contratti pubblici (d.lgs. n. 36 del 2023). Il legislatore ha adottato, nella redazione del nuovo codice, una tecnica normativa innovativa rispetto al passato, aprendo il testo normativo con l’enunciazione di principi generali, tra cui il principio di tassatività delle cause di esclusione (art 10), che trova una più puntuale disciplina agli artt. 94 e ss. del codice. L’attuale disciplina, certamente più dettagliata rispetto al passato, fornisce al giudice amministrativo un criterio più sicuro di valutazione del potere escludente dell’amministrazione.
La sentenza si confronta, inoltre, con le misure di self-cleaning, introdotte in modo generalizzato solo con il nuovo codice, la cui adozione tende a conservare il rapporto di fiducia tra la stazione appaltante e l’operatore economico. Il Collegio giudicante affronta l’annosa questione giurisprudenziale relativa all’ammissibilità di un’integrazione della motivazione del provvedimento in sede processuale, cd. motivazione postuma.
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SOMMARIO: 1. La vicenda. 2. Le cause di esclusione nel tempo. 3. Le cause di esclusione nel D.Lgs. n. 36/2023. 4. Le misure di self-cleaning. 5. L’irrilevanza dell’integrazione processuale della motivazione del provvedimento escludente. 6. Conclusioni.
*Il contributo ha superato con esito favorevole la valutazione anonima da parte di un revisore scelto tra i membri del comitato di valutazione/scientifico ovvero da un revisore esterno da questi indicato e confluirà nel numero 2 del 2025.
Citazione del contributo:
A. Caterino, La disciplina delle cause di esclusione alla luce del nuovo codice dei contratti pubblici (D.Lgs. N. 36 del 2023), in De Iustitia, 2, 2025.