Abstract
È trascorso esattamente un trentennio da quando il progetto volto alla creazione di una “Europa delle Regioni” destinato ad un maggior coinvolgimento della dimensione locale e regionale nella definizione degli obiettivi europei, ha compiuto il suo primo vero passo istituzionale.
Nell’ambito del conseguimento del più ampio obiettivo di una “democrazia di prossimità”, la creazione del Comitato europeo delle Regioni ha consentito di dare una ricaduta concreta principio di sussidiarietà incardinato nell’articolo 5, paragrafo 3, del Trattato sull’Unione europea (TUE) e dal protocollo n. 2 sull’applicazione dei principi di sussidiarietà e di proporzionalità, attraverso una istituzionalizzazione del coinvolgimento, nel processo decisionale europeo, delle entità locali e regionali di cui ne è diventato principale portavoce.
Un coinvolgimento che nel corso di tale trentennio ha, però, esitato ad affermarsi nella pienezza delle sue potenzialità, portando alla luce le difficoltà insite in un sistema che aspira ad assumere una piena declinazione multilivello, ma che nella realizzazione di tale obiettivo si trova a dover affrontare ancora le criticità di un processo di integrazione originariamente di tipo stato-centrico, che per anni si è mostrato poco incline alla considerazione e alla valorizzazione delle esigenze del panorama delle autonomie locali.
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SOMMARIO: 1. Premessa. 2. Il percorso sovranazionale diretto alla creazione di una “Europa delle Regioni”. 3. Il punto di svolta del processo di valorizzazione delle autonomie regionali: la creazione del Comitato europeo delle Regioni. 4. Comitato delle Regioni e fase ascendente del diritto europeo: un “rapporto” in continua evoluzione. 5. Il Comitato europeo delle Regioni e il controllo del principio di sussidiarietà. 6. Un primo bilancio sul ruolo del Comitato delle regioni nel processo decisionale europeo a trent’anni dalla sua istituzione. 7. Riflessioni conclusive sul futuro del Comitato delle Regioni tra spinte evolutive e criticità irrisolte.
*Il contributo ha superato con esito favorevole la valutazione anonima da parte di un revisore scelto tra i membri del comitato di valutazione/scientifico ovvero da un revisore esterno da questi indicato e confluirà nel numero 1 del 2024.
Citazione del contributo:
D. Messina, Il ruolo del Comitato delle Regioni nella multilevel governance europea: tra spinte evolutive e criticità irrisolte a trent’anni dalla sua istituzione, in De Iustitia, 4, 2024.