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La sostituzione nell’attività d’impresa: i rappresentanti dell’imprenditore commerciale

- 18 Aprile 2025

Abstract

Il contributo esamina il ruolo e la disciplina dei rappresentanti dell’imprenditore commerciale (institore, procuratore e commesso) nel contesto dell’impresa organizzata, secondo gli artt. 2203 ss. c.c. L’analisi si concentra sulla natura giuridica della rappresentanza commerciale, distinta da quella volontaria, evidenziando come il potere rappresentativo derivi dalla preposizione ex lege più che da una procura in senso tecnico. Particolare attenzione è dedicata alla figura dell’institore, collaboratore apicale dotato di ampi poteri gestori e rappresentativi, e ai limiti legali e pattizi del suo operato, con rilievi su responsabilità, pubblicità e opponibilità ai terzi. Viene inoltre discussa l’estensione della disciplina a piccole imprese, imprese agricole e società, evidenziando criticità e orientamenti dottrinali e proponendo, altresì, una lettura sistematica della rappresentanza commerciale quale strumento funzionale all’efficienza dell’impresa, nel rispetto dei principi di certezza e tutela dell’affidamento dei terzi.

SOMMARIO: 1. Modalità, forma e pubblicità. 2. Brevi cenni: la figura dell’institore. 3. Segue: procuratori e commessi. 4. I limiti legali. 5. I limiti pattizi. 

*Il contributo ha superato con esito favorevole la valutazione anonima da parte di un revisore scelto tra i membri del comitato di valutazione/scientifico ovvero da un revisore esterno da questi indicato e confluirà nel numero 3 del 2025. 

Citazione del contributo:

F. M. Maffezzoni, La sostituzione nell’attività d’impresa: i rappresentanti dell’imprenditore commerciale, in De Iustitia, 3, 2025.

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