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La (pseudo) incentivazione dei sistemi di risoluzione alternativa delle controversie secondo la riforma Cartabia

- 30 Giugno 2023

Abstract

La riforma Cartabia punta forte sulla gestione negoziale delle controversie tramite i meccanismi alternativi di risoluzione della lite. Nel contributo, dopo una breve panoramica sull’evoluzione normativa che ha interessato questi strumenti, vengono analizzati pro e contro delle modifiche alla luce degli obiettivi di efficienza nell’ambito del settore della giustizia. Le conclusioni non possono non evidenziare che il principale scopo che ha animato il legislatore della riforma nel modificare gli istituti della mediazione e della negoziazione assistita è stato quello di deflazionare il carico contenzioso attualmente esistente presso gli uffici giudiziari del nostro Paese, così di fatto non riuscendo a realizzare quella che è la vera finalità di questi istituti.

SOMMARIO: 1. Breve premessa. 2. L’obbligatorietà degli strumenti di risoluzione alternativa delle controversie. 3. Le adr e la riforma Cartabia. 4. Una diversa chiave di lettura. La proposta di conciliazione del giudice. 5. e la mediazione delegata. 6. Gli indici di mediabilità. 7. Segue. La negoziazione assistita nella materia laburistica. 8. L’attività di istruzione stragiudiziale di cui ai nocella arte. 4 bis e 4 ter del D.L. n. 132/2014. 9. Brevi osservazioni conclusive. 

*Il contributo ha superato con esito favorevole la valutazione anonima da parte di un revisore scelto tra i membri del comitato di valutazione/scientifico ovvero da un revisore esterno da questi indicato e confluirà nel numero 3 del 2023. 

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Citazione del contributo:

R. Metafora, La (pseudo) incentivazione dei sistemi di risoluzione alternativa delle controversie secondo la riforma Cartabia , in De Iustitia, 3, 2023.

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