Abstract
Il presente contributo ha ad oggetto l’analisi di una recente decisione della Corte d’Appello di Bologna, la quale offre interessanti spunti di riflessione sul tema dell’esperibilità dell’azione risarcitoria in ambito consumeristico e del relativo onere probatorio. Nella fattispecie, l’indagine originata dalla pronuncia coinvolge la collocazione del rimedio risarcitorio rispetto agli altri strumenti rimediali offerti dal codice del consumo e la relativa disciplina, tenendo conto delle rilevanti modifiche intervenute a seguito dell’attuazione della direttiva 2019/771/UE. Esamina, inoltre, alcuni profili problematici connessi alla presunzione di preesistenza del difetto di conformità, introdotta all’art. 132, comma 3, cod. cons. ed anch’essa oggetto di recenti modifiche.
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SOMMARIO: 1. Codice del consumo – Difetto di conformità – Risarcimento del danno – Presunzione di preesistenza del difetto – Onere della prova. 2. Motivi della decisione. 3. Il fatto. 4. La disciplina applicabile al rimedio risarcitorio. 5. La presunzione di preesistenza del difetto di conformità.
*Il contributo ha superato con esito favorevole la valutazione anonima da parte di un revisore scelto tra i membri del comitato di valutazione/scientifico ovvero da un revisore esterno da questi indicato e confluirà nel numero 1 del 2025.
Citazione del contributo:
E. Corrado, Risarcimento del danno e presunzione di preesistenza del difetto di conformitá, in De Iustitia, 1, 2025.