SOMMARIO: 1. Massima. 2. Antefatto della causa. 3. Le motivazioni della pronuncia della Corte di giustizia.
Massima
Il diritto del consumatore di recedere da un abbonamento sottoscritto a distanza, inizialmente gratuito e rinnovato automaticamente, è garantito una sola volta. Diverso è il caso in cui il consumatore non sia stato sufficientemente informato sul costo totale dell’abbonamento.
Antefatto della causa
La società Sofatutor gestisce piattaforme di apprendimento on-line destinate agli studenti. Al momento dell’iscrizione iniziale a un abbonamento, è consentito un periodo di prova gratuito della durata di 30 giorni, durante il quale è possibile risolvere l’abbonamento in qualsiasi momento. Il pagamento diviene effettivo solamente al termine del suddetto periodo di 30 giorni. Nel caso in cui l’abbonamento a pagamento scada senza essere stato annullato, esso si rinnova automaticamente per una specifica durata. Quando si procede con l’iscrizione a tale abbonamento a distanza, la Sofatutor comunica ai consumatori il loro diritto di recesso.
La Verein für Konsumenteninformation o VKI, un’associazione austriaca per la tutela dei consumatori ha sostenuto che i consumatori avevano il diritto di esercitare il recesso non soltanto in riferimento alla sottoscrizione iniziale di un abbonamento di prova gratuito della durata di 30 giorni, ma altresì in merito alla trasformazione di tale abbonamento in un abbonamento a pagamento e al suo conseguente rinnovo.
In tali circostanze, il VKI si è rivolto al Handelsgericht Wien (Tribunale commerciale di Vienna, Austria) con l’obiettivo di ottenere che fosse impartito un mandato alla Sofatutor. Il mandato richiedeva che, nell’ambito dei suoi rapporti commerciali con i consumatori, in caso di rinnovo di un contratto a tempo determinato concluso a distanza, informasse chiaramente e in modo comprensibile i suddetti consumatori sulle condizioni, i termini e le procedure per l’esercizio del loro diritto di recesso da tale contratto, mediante la messa a disposizione del modulo tipo di recesso o di modalità analoghe.
Il 23 giugno 2021, il suddetto giudice ha emesso una sentenza favorevole alla domanda.
Successivamente, in seguito a un appello presentato dalla Sofatutor contro la suddetta sentenza, l’Oberlandesgericht Wien (Tribunale superiore del Land, Vienna, Austria) ha emesso una nuova sentenza il 18 marzo 2022, in cui ha respinto la domanda nel merito. Il VKI ha in seguito presentato un ricorso per cassazione (“Revision”) avanti all’Oberster Gerichtshof (Corte suprema, Austria).
La Corte suprema austriaca, investita della controversia, ha chiesto alla Corte di giustizia di interpretare la direttiva 2011/83/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2011, sui diritti dei consumatori, in particolare, se “il consumatore [può disporre] di nuovo di un diritto di recesso in caso di “rinnovo automatico” di un contratto a distanza”.
Le motivazioni della pronuncia della Corte di giustizia
La Corte di giustizia ha dichiarato che il diritto del consumatore di revocare un contratto a distanza è garantito una sola volta in relazione a un contratto che riguarda la fornitura di servizi e che prevede un periodo iniziale gratuito per il consumatore.
Qualora il consumatore non risolva o receda dal contratto durante questo periodo gratuito, il contratto sarà automaticamente rinnovato a pagamento per una durata prestabilita. Tuttavia, al momento della stipula di tale contratto, il professionista deve informare il consumatore, come già sottolineato nella sentenza della Corte di giustizia del 7 aprile 2022, Fuhrmann-2 C 249/21, in modo chiaro, comprensibile ed esplicito che la prestazione dei servizi diventerà a pagamento dopo il periodo iniziale gratuito. Di conseguenza, il consumatore avrà diritto a una nuova opportunità di recesso dopo questo periodo.